CORPO D’AMORE
Echi Musicali tra Preghiera, Canto e Poesia
per soprano solo, coro e voci recitanti
Testi di Alda Merini
Musiche di Marco Frisina e Fabio Massimillo
Ideato e realizzato dall’Associazione CORO & ORCHESTRA “Nicola Vitale” di Putignano (Ba), nell’ambito della manifestazione “NATALE NELLE GROTTE 2015”, il concerto “CORPO D’AMORE – Echi musicali tra Preghiera, Canto e Poesia” è pensato per Coro, Soprano solo e Voci Recitanti (con accompagnamento di pianoforte, arpa e archi).
Si tratta di una meditazione in musica e parole (nella fattispecie i versi della poetessa Alda Merini tratti dalle opere “Corpo d’amore”, “Magnificat”, “Padre mio” e le musiche di Marco Frisina e Fabio Massimillo) sul Mistero del LOGOS e della sua INCARNAZIONE, tema centrale del Natale e del Cristianesimo.
Per questa sua tematica, il lavoro trova il suo scenario ideale nel complesso carsico delle Grotte di Castellana (all’interno della Grave) e periodo privilegiato in quello del mese di Dicembre, a ridosso delle festività natalizie.
Se infatti il Cristianesimo mette l’uomo di fronte al farsi storia e all’umanità di Dio, ecco che una poesia carnale e calata nell’esistenza come quella di Alda Merini (che crea un connubio perfetto con la musica di impronta cinematografica scelta per lo spettacolo) non può non confrontarsi con la figura del Cristo. Non un confronto, anzi, ma un incontro inevitabile e, sulla spinta della Scrittura, quasi una fusione.
Lo proclama con spudorata limpidezza, Alda Merini, in Corpo d’amore: “Cristo è stato un grande poeta” e “le sue lodi a Dio erano la voce di Dio stesso”.
Non occorre andare alle origini della letteratura cristiana per ritrovarsi in questo tessuto di versi liberi: al Vangelo di Giovanni che si apre con il Logos, il Verbo che si fa Carne. Né è obbligatorio percorrere la tradizione che serpeggia da un Meister Eckhart fino ai grandi mistici successivi.
Certi echi si colgono. Ma Alda Merini fa da sé.
E di echi stiamo parlando , “echi musicali”, suggestioni armoniche e ritmiche che si fanno alternativamente canto e parola: un perfetto connubio tra testi e musica, canto e poesia nella quale il verso libero si fa carico di una musicalità piana, non liturgica. Poesie e prose, dunque: accostate, anch’esse in dialogo. Come se le due figure che animano il discorso per così dire in verticale – la voce terrena e il Figlio del Padre – si dispiegassero anche in orizzontale, nell’alternanza di testi in versi, testi in prosa, testi in musica.
Il tutto con una parsimonia lessicale che, con esatta efficacia, accompagna alla concentrazione della preghiera, a un raccoglimento domestico. Perché c’è aria domestica nelle liriche religiose di Alda Merini: il corpo è amoroso e mistico, ma è anche una casa, un rifugio, l’apertura al mondo che si può affrontare soltanto avendo le spalle coperte e il cuore caldo.
Naturalmente – ancora – è la lingua a essere casa e rifugio. E la circolarità compatta e generosa delle poesie religiose di Alda Merini arriva a dire che il corpo è la lingua, il corpo è la lingua che canta il corpo stesso. E se il figlio di Dio si è fatto corpo, quella lingua che parla e fa poesia – qui, ora, per noi e con noi – è forse, almeno un po’, Cristo.
Rosaly Caiazzo, Soprano
Pasquale D’Attoma Fanizzi, Voce Recitante
Serena Capitanio, Voce Recitante
Mafalda Baccaro, Pianoforte
Maria Antonietta Buongiorno, Violino
Francesca Lippolis, Violoncello
Zaira Antonacci, Arpa
Sebastiano Giotta, Direttore