Concerto per soli, coro, coro di voci bianche, orchestra e voci recitanti
Da un’idea di Sebastiano Giotta
Scritto da
Sebastiano Giotta
Monica Macina
Marica Mele
Natura, onde il Verbo infinitamente
risuona dalla tua bocca: altro
Te stesso, per cui spira fra voi
il comune Pneuma, il gorgo d’Amore
che vi delizia e tormenta insieme:
il primo Fuoco, origine d’ogni altro
fuoco che nelle infinite
altre fiamme si espande"…
D.M.Turoldo
Musica e Parola, Armonia e Logos: questo è Ευαγγέλιον…un'unica grande preghiera corale dell’uomo verso il suo Creatore, riflessione profonda sul mistero di Dio e della sua creatura, narrazione del più grande mistero di tutti i tempi: teofania di un Dio che, come uomo, entra nella storia per rigenerarla, cambiarla, amarla…
Un concerto, è vero, ma soprattutto equilibrio perfetto tra le reminiscenze della cultura classica, il simbolismo religioso, le forme e i modi propri della musica sacra del ‘700…connubio inscindibile tra forma ed Essenza…tangibilità dell’Invisibile, comprensione dell’Inconoscibile.
AI CONTENUTI DEL NUOVO TESTAMENTO
Pur conservando la struttura propria della tragedia greca classica (così come ci è stata tramandata da Eschilo, Sofocle ed Euripide), Ευαγγέλιον non è una “tragedia” ma semplicemente narrazione, in musica e parola, del mistero trinitario di Dio, mistero che trova, nel Figlio dell’Uomo, pienezza totale, verità incontrovertibile. E, difatti, quella che apparentemente può sembrare tragedia (la morte di un Dio che si fa Uomo fra gli uomini, Creatura fra le sue creature) risulta alla fine vittoria suprema sulla morte stessa, Resurrezione salvifica per tutti gli uomini. Dalla cultura classica, dunque, Ευαγγέλιον mutua solamente la forma ma non i contenuti, che sono invece tratti in prevalenza dal Nuovo Testamento, incentrati sulla figura di Cristo, espressione più alta dell’Amore divino.
Ευαγγέλιον si presenta, dunque, come una sorta di Oratorio (forma musicale sacra del ‘700 di cui Bach ed Handel ci hanno lasciato splendidi esempi) in cui parola, musica e recitazione sono tutte al servizio della narrazione sacra.
Il concerto si apre con un “Prologo” di chiara ispirazione profetica (lo stesso che nella tragedia greca serviva ad esporre l’antefatto della narrazione drammatica) a cui fa seguito la “Pàrodo” (che nella cultura classica segnava l’ingresso del Coro nella scena e che qui rappresenta, invece, l’esordio musicale della vicenda).
Fanno seguito, poi, tre “Episodi”: il primo (“La nascita, la lode”) incentrato sul mistero dell’incarnazione di Dio; il secondo (“La predicazione”) incentrato sulla vita pubblica di Gesù Cristo e sulla sua “Buona Novella” (“Ευαγγέλιον”), così come ci è stata tramandata dagli Evangelisti; il terzo (“La Carne, il Sangue”) incentrato sulla Passione, Morte e Resurrezione del Figlio di Dio. Gli episodi (tre come le persone della Trinità – Padre, Figlio e Spirito) sono intercalati da tre “Stàsimi”, i “canti sul posto” che nella tragedia greca servivano a “commentare” gli eventi esposti negli episodi.
La conclusione prende il nome di “Esodo” (che, nel teatro classico, consisteva originariamente in un canto – parallelo alla parodo – che accompagnava l’ “uscita” del coro, e che, in questo contesto, sviluppandosi sui testi dell’Apocalisse Giovannea, segna l’apoteosi dello sviluppo drammatico della narrazione).
Risulta evidente l’importanza che in Ευαγγέλιον ricoprono i personaggi:
gli attori sono chiamati ad interpretare rispettivamente il Λόγος γάρ Θεός (il Verbo cioè Dio) e l’Επιθυμία γάρ Άνθρωπος (la Passione cioè L’Uomo); chiamati cioè ad interpretare la Parola di Dio e la sua Incarnazione, il Padre e il Figlio, la Divinità e la creatura. Come nella tragedia greca, essi rappresentano l’elemento fondamentale intorno al quale si svolge il “dramma”. La scelta di due attrici, anziché di due attori, nella rappresentazione di Dio e di Gesù Cristo serve a mettere in luce la “maternità” di Dio, che risulta essere per i suoi figli, padre e madre al tempo stesso.
Il primo coro rappresenta il Mondo delle Cose Visibili ovvero l’Umanità (Τών σαφών κόσμος ) mentre il secondo coro (di voci bianche) insieme ai 3 solisti rappresenta il Mondo delle Cose Invisibili ovvero le Gerarchie Angeliche (Τών ούκ σαφών κόσμος), che nello spettacolo sono tutte associate a doni particolari dello Spirito:
· Angeli della Benevolenza
· Arcangeli della Mitezza
· Angeli Principati della Bontà
· Angeli Potestà della Pazienza
· Angeli Virtuosi del Dominio di sé
· Angeli Dominazioni della Fedeltà
· Angelo Trono della Pace (Terzo Corifèo – Solista III)
· Angelo Cherubino dell’Amore (Secondo Corifèo – Solista II)
· Angelo Serafino della Gioia (Primo Corifèo – Solista I)
A differenza della tragedia greca delle origini, i corifèi (“coloro che intonavano i canti insieme al coro”) sono tre e rappresentati da tre solisti; le altre gerarchie sono affidate alle voci bianche.
L’orchestra, contrariamente a ciò che appare, non ha un ruolo di minore importanza, anzi è essa stessa personaggio: simboleggia lo Spirito Divino (Αρμονία γάρ Πνεύμα), che difatti, proprio come la musica, si “sente” ma non si può “toccare” e lega a sé (come terzo attore) il Padre (il Verbo) con il Figlio (la Passione) e il Cielo (Gerarchie Angeliche) con la Terra (l’Umanità).
CORO "NICOLA VITALE"
Coordinatori del coro:
Lucia Rotunno asc, Sebastiano Giotta,
Angela Fusillo, Rossella Mastrangelo
Tonia Giove, Soprano
Lucia Rotunno, Soprano
Rossella Mastrangelo, Soprano
Monica Macina, Voce recitante
Marica Mele, Voce recitante
CORO DI VOCI BIANCHE
della Scuola Media Statale “G.Parini”
Coordinatore del coro:
Ciro Elefante
ORCHESTRA "NICOLA VITALE"
Maestri sostituti:
Mary Adone
Marta Totaro
Violini I
Vincenzo Barulli (spalla)
Giovanna Lisi (concertino)
Serena Antonacci
Sabrina Santoro
Lucrezia Facciola
Roberto Rizzi
Violini II
Giuseppe Simonetti (spalla)
Nicola De Giglio (concertino)
Ignazio Cascarano
Rosa Lisi
Nicola Brescia
Teresa Lasalandra
Viole
Giacomo Battista (spalla)
Annamaria Quaranta (concertino)
Claudia Russo
Giuseppe Schiavone
Violoncelli
Francesca Lippolis (spalla)
Gaetano Simone (concertino)
Antonio Carone
Luigi Fortunato
Contrabbassi
Marco Boccia(spalla)
Paolo Di Brindisi
Flauto
Gianni Romanazzi
Oboe
Lucia Notarnicola
Clarinetto
Giovanni Losavio
Fagotto
Vincenzo Bellini
Corno
Antonella Barile
Tromba
Rocco Nuzzaco
Trombone
Domenico Nuzzaco
Arpa
Zaira Antonacci
Organo e Pianoforte
Marta Totaro
Chitarra
Mary Adone
Percussioni
Giuseppe Tria
Lello Patruno
Sebastiano Giotta, Direttore