NAUFRAGHI IN QUESTO INFINITO
Concerto – Meditazione
per Soprano Solo, Coro, Orchestra e Voce Recitante

Su testi di David Maria Turoldo e Gianfranco Ravasi
 

"Naufraghi sempre in questo infinito,
eppure sempre a tentare, a chiedere,
dietro la stella che appare e dispare,
lungo un cammino che è sempre imprevisto"
(D.M. Turoldo)

Questo concerto arde di un duplice fuoco: il fuoco della Parola e il fuoco della poesia, che si fa musica e preghiera. Esse riscaldano le notti dell’Avvento e preparano così l’incontro col Dio che viene, fiamma nella notte, fuoco divorante. D’altronde, chi pensa di fare esperienza di Dio senza scottarsi, chi vuol vivere in essa senza bruciare, semplicemente non conoscerà il Dio che viene: vivere l’attesa, vivere l’Avvento, entrare nell’alleanza col Dio che viene, è entrare nel suo fuoco. Fare alleanza con Dio, accogliendo la Parola, è accettare l’irrevocabilità del fuoco, che tutto consuma e trasforma per sempre: è lasciarsi bruciare da lui. Nel Verbo incarnato si compie il miracolo della speranza messianica, perché accanto a lui ci è dato di abitare presso il fuoco di Dio: "Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante? Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?" (Is 33,14). Alla fine dei giorni sarà ancora il fuoco a segnare il suo ultimo Avvento: "Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco, i suoi carri sono come un turbine, per riversare con ardore l’ira, la sua minaccia con fiamme di fuoco. Con il fuoco infatti il Signore farà giustizia su tutta la terra e con la spada su ogni uomo; molti saranno i colpiti dal Signore" (Is 66,15). Come fuoco sarà il giorno del Signore, di cui il primo Avvento è profezia e promessa. Il "Dio con noi" è colui che porta il fuoco dell’ultimo giudizio. Accogliere l’avvento di Dio, la venuta del Cristo - come questa meditazione in musica ci aiuta a fare - è lasciarsi segnare dal fuoco dello Spirito, da quelle fiamme della Pentecoste, che al tempo stesso unificano e distinguono. Il fuoco del Signore, il fuoco del Spirito, sarà consolazione nella prova, forza nella debolezza e caparra della vita che non finisce: per questo la Chiesa non si stancherà mai di invocarlo, facendo dell’intero cammino del tempo il pellegrinaggio fra il "già" e il "non ancora", per vivere sempre, di nuovo, il mistero dell’Avvento nel cuore della storia. Al Dio che viene e che verrà, che è già venuto, si rivolge perciò il nostro canto ardente: è la "fiamma d’amore viva" cantata da San Giovanni della Croce, vera voce di chi va incontro al Signore che viene fra noi:

O fiamma d’amor viva…rompi, se vuoi, la tela al dolce incontro.
O bruciante ferita, carezzevole piaga,
o mano blanda, o tocco delicato che sa di vita eterna e ogni debito paga:
morte in vita, uccidendo, hai trasformato...

 

Naufraghi in questo infinito - Schola Cantorum Nicola Vitale

 

Valeria Romanazzi, Soprano
Pasquale D'Attoma Fanizzi, Voce Recitante

 

CORO "NICOLA VITALE"

ORCHESTRA da CAMERA "NICOLA VITALE"

 

M° Sebastiano Giotta, Direttore

 

VIOLINI I
Pietro Catucci (Spalla)
Mirella Rex
Sandra Donvito
Francesco Lamanna



VIOLINI II
Rita Iacobelli
Duilio Maci
Diego Pugliese



VIOLE
Gemma Elefante
Michele Pace



VIOLONCELLI
Francesca Lippolis
Antonia Chillà



CONTRABBASSO
Massimo Bonuccelli


FLAUTO
Angela Ladisa


CLARINETTO
Daniela Zurlo


ORGANO
Stefano Galizia


ARPA
Daniela Ippolito


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